lunedì 8 marzo 2021

Parla Draghi: intervento in video del Presidente del Consiglio, 8 marzo 2021

 



"Non voglio promettere nulla che non sia veramente realizzabile. Le mie preoccupazioni sono le vostre preoccupazioni.

Il mio pensiero costante è diretto a rendere efficace ed efficiente l’azione dell’esecutivo nel tutelare la salute, sostenere chi è in difficoltà, favorire la ripresa economica, accelerare le riforme.

Ma è il momento di dare una risposta alle tante persone che soffrono per la crisi economica, che rischiano di perdere il posto di lavoro, di combattere le disuguaglianze. In un solo anno il numero di italiani che vivono in una situazione di povertà assoluta è aumentato di oltre un milione, mentre si sono acuite altre disparità

Lo stato e gli enti territoriali dovranno assistere le famiglie, specie le più giovani, anche quando questa emergenza sarà terminata..."

Citazioni tratte dal video del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana Professor Mario Draghi, in occasione della giornata della Donna di oggi, qui inserito.

Bene Signor Presidente.  Avanti! 

venerdì 9 ottobre 2020

Il dobermann, cane denso di amore

 Un documentario breve e ben fatto che sfata miti e leggende sul dobermann, un cane che crede totalmente nell'amore verso il padrone



mercoledì 7 ottobre 2020

Idomeneo di Mozart al teatro Bellini per il festival Magie Barocche

 






    Idomeneo di Mozart al teatro Bellini per il festival Magie Barocche

 Diretta da Claudia Patanè, l'opera del salisburghese riapre le porte del tempio cittadino della musica con le voci di Daniela Schillaci e Josè Maria Lo Monaco


Quando Wolfgang Amadeus Mozart diresse la prima di Idomeneo Re di Creta, nel teatro del Principe elettore del Palatinato Carlo Teodoro di Wittelsbach, la sera del 29 gennaio del 1781, le cronache private della nobiltà presente narrarono che una coscia di fagiano gli fu gettata addosso da un palchetto: forse perchè il venticinquenne si dava molte arie, o forse per una allusione sessuale ai suoi gusti o interessi (le due cantanti protagoniste, Dorotea ed Elisabetta Wendling, pare godessero entrambe le sue grazie: in una piccola corte si sa tutto). Dopo duecentotrentanove anni, al direttore d'orchestra che nella afosa serata di domenica 6 settembre ha diretto, al teatro Bellini di Catania (sì gentili lettori, siamo tornati al Bellini: dopo sette mesi, dalla prima di Carmen ed in barba all'ancora incipiente covid o "covìddi"), la brava ed elegante Claudia Patanè, sono stati donati dei fiori. A lei ed alle altre protagoniste. 

Organizzato dal Festival Magie Barocche del Val di Noto, cartellone che giunge quest'anno alla decima edizione, ideato dalla creatività del professore Antonino Marcellino (presente e sapiente curatore della serata), "Idomeneo Re di Creta", opera seria in italiano composta dal salisburghese in quel fecondo 1780, è tornata al teatro Bellini dopo anni di assenza. Memoriamo  personalmente una edizione del 1991 nel nostro tempio lirico: e sono anni che tale opera il cui splendore sintattico musicale è indiscutibile, uno spartiacque nella produzione come nella vita artistica di Mozart, viene ripresa dopo l'oblio che la coprì per circa un secolo e mezzo che seguì le prime due rappresentazioni (la seconda, in forma concertata e sempre diretta dall'autore, è del 1786 a Vienna).    Si diceva che fu l'occasione, anche se l'opera non era organizzata dal Bellini (che però ha collaborato con il coro e la orchestra e la assidua presenza del Direttore Artistico Maestro Fabrizio Maria Carminati, attento ai dettagli), per tornare in teatro, pur se afflitti dal clima ancora estivo, dopo il blocco sociale dovuto alla emergenza epidemica. Era necessario, indispensabile esserci, ad onta dei distanziamenti delle poltrone, della non numerosissima presenza dei convenuti, della stranezza della situazione (abituati come siamo alla socialità di massa che il teatro d'opera impone), alle mascherine: ma aggiungiamo che il direttore di sala ed il personale del Bellini seppero districarsi con l'attenzione e la bonomia tipica della nostra città, per gestire al meglio il flusso dei presenti e farli sentire a loro agio. 

La trama di Idomeneo, nata dal libretto dell'abate Varesco facente parte della corte dell'Arcivescovo di Salisburgo Gerolamo Colloredo (da cui Mozart era remunerato) è tipica delle opere barocche: ma proprio nelle lettere scambiate dall'onnipresente padre Leopoldo con Wolfango, per strutturare un libretto ampolloso che dovette essere scorciato più volte, si nota la volontà di evasione psicologica del giovane, il quale finalmente approdato alla corte di Carlo Teodoro, la cui orchestra di Mannheim egli tanto ammirava, voleva spingersi a superare la maniera metastasiana per liberare quelle energie che sarebbero poi sbocciate creativamente nell'incontro col Da Ponte. Era tornato da un soggiorno in Parigi infruttuoso dopo i successi di fanciullo prodigio ("la scimmia ammaestrata" dicevano, non Salieri a cui si attribuisce, che invece lo amò molto): la stessa Parigi la cui Loggia massonica "le nove Sorelle" Maestro Venerabile Lalànde, aveva accolto in quei giorni  Voltaire  ottuagenario, non si era accorta -e come poteva, nel clima denso dei filosofi rivoluzionari...- dell'ex bimbo prodigio: egli era stato però raccomandato dal Barone Von Gemmingen (che poi lo porterà alla affiliazione massonica nel 1784) e finalmente alla corte di Monaco di Baviera (dove pure esistevano delle Logge: molti ne erano parte, come il musicista Wendling fratello delle predette due cantanti ). Ma  la figura del Re cretese il quale per non morire fa voto a Nettuno di uccidere il primo che vedrà e incontra il figlio Idamante, la rivalità tra Ilia ed Elettra, la scenicità di Nettuno non sono altro che simbolismi i quali possono da noi leggersi a priori, come è giusto, prodromi del Mozart a breve massone: od a posteriori, au revèrse nella filiazione identica. Vero è che -questo suonerà strano a molti- persino l'Arcivescovo Colloredo, uomo illuminato (era tra i componenti della setta di Weishaupt) che prese letteralmente a calci il nostro, aveva promosso delle logge massoniche: è altrettanto vero che il giovane in quegli anni era in fase creativa ancora da digrossare, come avverrà a breve. E molto scapestrato nei comportamenti privati. Criticò il soprano castrato Vincenzo Dal Prato primo interprete di Idamante (poi la parte venne cambiata per tenore), il suo Idomeneo (Anton Raaf) non lo convinceva. 

Riguardo l'Idomeneo appiè dell'Etna, per la regia di Guy Montavon, diciamo subito che -il piatto piange specialmente a Catania e non si possono fare miracoli, neanche tentarli- seppure qualche oggetto scenico fu del teatro di Plzen in Repubblica Ceca (dove da tempo il Maestro Patanè dirige e miete successi) , l'opera che durò due ore e quindici minuti senza alcuna interruzione (sono tre atti), è stata in forma ascenica: ovvero ben lungi dalle strutturazioni degli altri teatri italiani, dalla Scala in poi. Ma qui non si poteva fare. E siamo comunque contenti che si sia svolta seppure in forma essenziale, perchè l'ossatura di Idomeneo sono le voci l'orchestra e il coro: quello il cardine, il resto è fasto, in certi momenti non necessario. Giungendo alle voci, l'Idomeneo di Philippe Castagnier è stato convincente: buona voce seppure non conosciuta al di fuori del suo ambito, il tenore canadese si è abilmente districato nella interpretazione di un personaggio complesso e dalle amplissime doti vocali, con una resa timbrica non alta ma tale da reggere il ruolo.  L'aria famosa "fuor del mar"  è stata da egli retta con equilibrio. Idamante, che è scritta per parte maschile o castrata, in questo caso ha visto il noto mezzosoprano Josè Maria Lo Monaco: già la apprezzammo due anni fa al Bellini in Adelson e Salvini. La sua voce bruna e la fisicità mascheratamente ambigua, le resero facile il personaggio, soprattutto per la voce pastosa, ben costruita, abile. Ella non è propriamente voce barocca ma sa le vie adatte per rendere appieno il ruolo che interpreta. Puramente barocca invece la Ilia di Maria Grazia Schiavo, soprano napoletano che da Haendel alle ricercatezze della scuola partenopea settecentesca ha fatto una espressione precipua della sua cesellata vocalità: e se l'anno scorso Idomeneo dato a Palermo vide Carmela Remigio -voce soave- in questo personaggio, la Schiavo ha reso la sposa finale di Idamante con coloritura tersa, equilibrata, senza errori. A parte una o due scivolature, buono l'Arbace del tenore, con bassi scuri da baritono,  Diego Godoy; bravo anche Andrey Andreychik nel ruolo non solo vocale ma scenico di Nettuno, quasi una eco del successivo Sarastro, nello scioglimento finale della trama: regnerà Idamante, "vince l'innocenza", come la fine di Zauberflùte.  Volutamente recensita per ultima la Elettra del soprano Daniela Schillaci: la sua "vendetta e crudeltà" appassonata, intensa, la vocalità cresciuta e sempre curata, gli acuti più squillanti e decisi della cantante di Paternò e lietamente tornata al Bellini, hanno  entusiasmato il pubblico che le tributò notevoli applausi.  Voce verdiana rossiniana e belliniana, Daniela Schillaci ha anche nel recitativo fatto ricordare la Regina della Notte ed ha saputo, o potuto, avere lo spazio scenico che le è congeniale.   

 Infine la direzione di Claudia Patanè: sicura, senza risparmio, ella crede in ciò che fa. Nei tempi in cui essere direttore d'orchestra è (anche) donna, sulla scia di Speranza Scappucci, Beatrice Venezi ed altre, la giovane Claudia Patanè è brillante stella del panorama orchestrale internazionale orgogliosamente di "razza" siciliana.  Da apprezzare il suo impegno poiché nelle occasioni del ritorno nella terra nativa emerge quanto esso possa risultare avanzato. Al clavicembalo sulla scena, il Maestro Gaetano Costa. Coro del Bellini e parte della orchestra, quella adatta all'opera, sicuri e luminosi come sempre, una garanzia per chi partecipa agli spettacoli con loro.  Applausi anche fuori scena e finali convinti, pur se il caldo li ha raccorciati.  Presenti tra gli altri, esponenti della Legione Garibaldina coordinamento per la Sicilia e dei Rotary clubs.       E se l'opera si chiude con la disperazione di Elettra, non v'ha da dimenticare che la ancor primeva anima mozartiana si leverà nell'orizzonte azzurro  di li a breve, col trasferimento a Vienna alla corte imperiale. Il destino dell'aquila doveva fare il suo corso. 

Francesco Giordano

(Pubblicato su Globus magazine il 7 \9\ 2020; foto di Isabella Basile)

martedì 9 aprile 2019

UGL Sanità e Medici: concorso per OSS, disco verde ma senza dimenticare gli operatori sanitari delle ditte esterne operanti nelle strutture







UGL Sanità e Medici: concorso per OSS, disco verde ma senza dimenticare gli operatori sanitari delle ditte esterne operanti nelle strutture
I Segretari regionali di UGL Sanità Carmelo Urzi e UGL Medici Raffaele Lanteri, appresa la volontà dell'Assessore alla Saute della Regione Siciliana Ruggero Razza di voler indire un concorso ampio per OSS, dichiarano: "Apprendiamo con gioia la notizia: dopo l’approvazione della rete ospedaliera si potrà procedere alla redazione degli atti aziendali e fare funzionare ex novo le piante organiche che si tradurranno nel completamento delle figure carenti ed in tal senso fanno ben sperare le dichiarazioni dell'assessore Razza sui nuovi concorsi. Se da un lato salutiamo", aggiungono i due esponenti sindacali, "l'indizione di un concorso come nuova opportunità attraverso regolare selezione, dall'altro non possiamo nè vogliamo dimenticare che al presente sono attivi degli operatori sanitari i quali lavorano da anni tramite ditte a cui è affidato l'appalto esterno nel settori pubblico come gestori di servizi socio sanitari e infermieristici: essi in questi anni e con poche certezze, hanno supplito alle carenze del sistema sanitario. Risulta evidente infatti che, in assenza di una ragionevole valutazione, essi vedrebbero i loro colleghi giunti in mobilità (anche da altre regioni) ricoprire i loro ruoli col grande rischio di macelleria sociale verso cui, siamo convinti, nessuno vuole andare, nell'interesse primariamente dei pazienti delle strutture nonché del welfare della nostra regione. Per noi sarebbe auspicabile che, riguardo questo personale già al lavoro all’interno delle strutture pubbliche, anche se formalmente non dipendente delle stesse, si prevedesse un percorso finalizzato alla regolarizzazione del posto occupato ed a procedere alla mobilità per i posti scoperti. Siamo certi", concludono Urzì e Lanteri, "che il buon senso e le competenze dell'assessore e del governo regionale eviteranno tale rischio, procedendo verso un percorso virtuoso e rispettoso di ogni individualità".



giovedì 4 aprile 2019

UGL Medici e Sanità: bene apertura dell'ospedale San Marco di Catania, diventi un riferimento essenziale per la popolazione





UGL Medici e Sanità: bene apertura dell'ospedale San Marco di Catania, diventi un riferimento essenziale per la popolazione
I Segretari regionali di UGL Sanità e Medici, Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri, in una nota congiunta, dichiarano: "Esprimiamo vivo compiacimento per l'inizio della fase operativa ovvero delle attività cliniche all'interno dell'ospedale San Marco, nel quartiere Librino della città di Catania. E' vero che sono stati aperti solo due ambulatori ma simbolicamente è un gesto particolarmente importante perché dopo tante traversìe la struttura è stata consegnata alla utenza. L'azienda, che ne ha il possesso, può procedere ora al trasferimento del materno-infantile. Auspichiamo altresì che si proceda rapidamente al concorso per dirigenti medici di medicina e chirurgia di accettazione e urgenza, ossia coloro che andranno al futuro pronto soccorso; completato questo passaggio, si farà la graduatoria onde aprire il pronto soccorso con il giusto organico.
"Non dimentichiamo" -aggiungono i due esponenti regionali del sindacato- " come più volte da noi detto nel corso di questi anni, che a tutt'oggi tutta la zona sud della città non ha un presidio di pronto soccorso facilmente accessibile. Almeno 80.000 persone abitano in una zona particolarmente lontana dal pronto soccorso più vicino; inoltre la zona industriale si trova nelle medesime condizioni. La nostra richiesta", concludono Urzì e Lanteri, "è che il San Marco appena inaugurato divenga un ospedale di eccellenza a tutti gli effetti, all'interno del quale vi siano tutti i reparti generalisti, ad iniziare dal pronto soccorso, che deve essere organizzato ed operativo nel più breve tempo possibile".

UGL incontra il il direttore generale dell'ospedale Cannizzaro





UGL incontra il il direttore generale dell'ospedale Cannizzaro
La mattina del 3 aprile si è svolto, presso la Direzione Generale dell'ospedale Cannizzaro, un incontro istituzionale tra il direttore generale dottor Salvatore Giuffrida ed il segretario aziendale del UGL Medici dottor Antonio Petino. Nel corso dell'incontro sono stati formulati anche a nome dei segretari regionali delle federazioni UGL Sanità e Medici, Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri, gli auguri di un proficuo lavoro al direttore generale recentemente nominato. L'occasione ha creato un percorso di collaborazione costruttiva, che diverrà operativa nella misura in cui si affronteranno i problemi aziendali della struttura e si procederà alla compilazione della pianta organica della stessa, da cui deriverà un nuovo assetto dell'ospedale adeguato alla nuova rete nazionale. Da parte della UGL è stata sottolineata con il nuovo direttore generale del Cannizzaro, l'importanza del sindacato in funzione dei diritti e doveri del paziente come degli operatori, medici e personale socio sanitario, dell'ospedale, impegnati in una frontiera molto delicata.

martedì 11 settembre 2018

Il Presidente della Regione Siciliana Musumeci riceve una delegazione dell'Accademia Nazionale Acconciatori Misti a Catania palazzo ESA




CATANIA – Un incontro più che proficuo e piacevole quello avvenuto ieri a palazzo Esa a Catania fra i vertici dell’Accademia Nazionale Acconciatori Misti Sicilia e il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Il governatore ha ricevuto una delegazione dell’Accademia per rivolgerle gli auguri d’incoraggiamento poco prima della partenza per Parigi. È qui dove i maestri catanesi sono, infatti, atterrati in queste ore per competere al “HairWorld Paris 2018”, il campionato mondiale di acconciatura. Il concorso internazionale è in programma dal 9 all’11 settembre 2018 all’interno del ParisExpo Porte de Versailles e vedrà in gara i talenti provenienti da circa quaranta paesi del mondo.
All’incontro a palazzo ESA, c’erano il presidente dell’A.N.A.M Sicilia, Salvo Ruffino, il presidente dell’A.N.A.M Centro di Catania, Giuseppe Gambino e un gruppo di maestri e trainer dell’Accademia di alta formazione catanese.
A prendere parola è stato Ruffino che, dopo aver ringraziato  il presidente, ha parlato del mondo A.N.A.M. e dell’emozione in vista della competizione parigina. Il governatore dal canto suo ha espresso tutto il suo apprezzamento per un mestiere così antico e per un’arte – come  lui stesso l’ha definita – in cui si fondono, storia, passione e coraggio imprenditoriale. “I barbieri e gli acconciatori hanno fatto la storia delle nostre comunità”, ha detto Musumeci.  “Sono i custodi di una arte antica, nobile e impegnativa. Ritengo che il settore dell’artigianato sia una risorsa importante sul piano culturale ed economico per la nostra terra, perché si fonda su una tradizione solida. E se oggi è qui presente una rappresentanza così significativa dell’A.N.A.M. non può essere un caso”. 
E l’occasione si è rivelata utile anche per illustrare le problematiche che affliggono il settore della formazione. Istanze che il governatore ha raccolto di buon grado e con spirito propositivo. “Ci tengo a dirvi che in me avrete sempre un interlocutore attento - ha proseguito il presidente - e vi staremo vicini. La formazione negli anni passati in Sicilia ha subito ingerenze inusuali e inopportune. Occorre mettere ordine con responsabilità attraverso figure competenti che non pensino al portafoglio”. E infine il presidente Musumeci lancia la proposta di un progetto che ha a cuore da tempo: “Potremo organizzare eventi. Mi piace il tema della ricostruzione storica. Sarebbe bello realizzare in Sicilia un museo dei saloni. Noi ci metteremo l’impegno finanziario, ma voi dovrete aiutarci per coordinare e realizzare il progetto”.
Il team A.N.A.M. Sicilia volato a Parigi è composto per la categoria femminile dai maestri Rosario Di Bella e Mariella Surace. Per la categoria acconciatura maschile gareggeranno invece Giuseppe Criscione e Daniele Belvedere. Ad accompagnare i maestri il presidente regionale dell’Accademia Nazionale Acconciatori Misti, Salvo Ruffino, il presidente dell'A.N.A.M. Centro di Catania, Giuseppe Gambino, il maestro Salvo Scavo ed il presidente di A.N.A.M. Palermo, Matteo Abbate. E con loro anche un folto gruppo di acconciatori della Regione siciliana.
Ad allenare i partecipanti per la categoria femminile è stata la trainer nazionale Daniela Sperotto; per il maschile invece Pierfilippo FranciaAntonio Sciandra e Pietro Colantuono. Trainer dei concorrenti siciliani è stato Salvo Scavo. Il team siciliano e la delegazione italiana sono, inoltre, accompagnati dal presidente nazionale A.N.A.M., Lino Fabbian, dal responsabile tecnico, Antonio Coscia e dal presidente INAI (Istituto nazionale acconciatori italiani), Elio Vassena.
I maestri si sfideranno in tagli, colori e acconciature.  Saranno valutati da una giuria internazionale.